martedì 13 maggio 2008

Monte Cervialto: Non c'è due senza tre


Domenica 11 Maggio alcuni membri della nostra associazione (compreso me), hanno battezzato materialmente l'alleanza tra la nostra associazione e quella di "Saxetum-attorno a Montella", con la prima escursione comune effettuata in territorio "nautro" tra Calabritto e Bagnoli Irpino sul Monte Cervialto. Per me è stata la terza esperienza su questa cara Cima e dopo la caratteristica escursione a Febbraio con tantissima neve, questa sicuramente è stata la più entusiasmante e divertente. L'appuntamento come da rituale (un rituale che va avanti da anni per tutte le gite sull'altopiano e dintorni) e nei pressi della "Sorgente Tronola", dove alle 8.30 ci attendevano Silvestro, Claudio e Adriano di Saxetum. La spedizione di Girogustandocampania composta dal sottoscritto, da Walter ed Eduardo con sveglia alle 6.00 e partenza alle ore 7.00 da Bellizzi arriva puntuale all'appuntamento. Subito i due gruppi si sono identificati nonostante nessuno si conoscesse di persona ed è stato un bel momento di aggregazione, con annesso caffè e cornetto per iniziare bene la giornata.
Dopo la pausa colazione, ci addentriamo tra gli altopiani alla volta del Colle del Leone, dove una volta posate le auto e scattata la foto di rito, inzia la nostra avventura verso il "dilettoso monte". Silvestro purtroppo non partecipa all'escursione ma sicuramente non mancheranno altre occasioni per "camminare" insieme e dopo esserci slutati e dati appuntamento alla prossima mettiamo piede all'interno della faggeta. Partenza quota 1227, camminando su una mulattiera semi-battuta, tra il verde dei faggi in primavera e l'ocra delle foglie "reduci" dal riposo invernale sotto la coltre bianca. Subito il gruppo inzia a discutere, si crea occasione cosi di scambio culturale su tradizioni locali e località da visitare e ogni tanto si ironizza anche sull'eventualità di imbattersi nell'Orso avvistato a Caggiano, il quale a detta di molti sarebbe passato per queste faggete. Purtroppo il primo tratto di questo sentiero è caratterizzato da una vegetazione ancora giovani, probabilmente rimboschimento e cosi notiamo ancora una volta la mano dell'uomo a devastare un ambiente incontaminato da difendere e da valorizzare. Il primo punto di riferimento da raggiungere è un tratto aperto del sentiero dal quale è possibile osservare il Piano l'Acernese, il Raiamagra e l'Accellica e infatti, arrivati alla prima meta ci soffermiamo per qualche minuto a fotografare, notando anche il Piscacco in lontananza. L'intraprendenza di Claudio e Adriano si nota subito con una scalata fuori pista sulla collinetta per giungere ad una visuale migliore. Abbastanza ripido il tratto, un po scivoloso ma il tutto viene ripagato dalla vista del mare sul quale era visibilissima una nave. Riscendiamo e riprendiamo il sentiero, Walter è in piena forma, Eduardo alla sua prima escursione nell' alta Irpinia è soddisfattissimo come del resto gli amici di Saxetum, estranei ancora al Cervialto ma veri e propri indomiti combattenti del Monte Accellica o Celeca (al proposito mi farebbe molto piacere pubblicare un giorno la loro avventura su questo blog).
Prima di arrivare al cosiddetto "intermedio" ossia il Valico di Filicecchio a quota 1534, una sosta ricreativa per bere e per consentire a Walter di immortalare qualche scorcio di Faggeta (eh, si il nostro Walter è il "Re delle Faggete") e poi di nuovo "sui pedali" verso Filicecchio. Da Filicecchio in poi la vegetazione la fa da padrona a tutti gli effetti, gli alberi inziano a "invecchiare" e si nota la loro possenza e la loro altezza. Il passaggio più affascinante è all'interno della penultima faggeta, sicuramente la più caratteristica con piante enormi e cespugli ai lati del sentiero completamente tappezzato di foglie cadute negli autunni scorsi. Altri pochi passi, due tornantini ed un rettilineo e giugniamo al punto che amo di più, le Creste del Cervialto. Con una deviazione in leggerissima "scalata" il sentiero punta dritto sulle Creste e da quota 1670 con due rampe intervallate da un falsopiano sempre di cresta si giunge alla vetta dell'amato Monte. Dalle creste, abbastanza pendenti, lo sguardo inizia a spaziare su tutti i monti Irpini e non solo. Scorgiamo con chiarezza anche gli Alburni, il Cervati, il Monte Finestra e i Monti Lattari e con Claudio e Adriano definiamo anche con esattezza Saxetum, Serrapullo e le altre montagne prettamente montellesi. Da ora in poi quindi avrò sempre la consapevolezza completa di tutte le cime, anche di quelle che mi lasciavano ancora perplesso.
Su in vetta il vento era molto forte, decidiamo di mettere maglioni e giubbini, walter in maniche corte sfoggia una tuta wind-stopper ed un cappuccio di pile caldo, mentre Eduardo sembra l'unico a non soffrire, anche se alla fine incitato da noi decide di coprirsi. Dalla vetta, dalla stazione idrometereologica si nota la famosa e ormai "venerata" Conca dall'aspetto vulcanico, caratterizzata da chiazze di neve sparse e dal suo fondo colorato di un verde forte e carico. Dopo aver mangiato e bevuto di nuovo, scendiamo nel pianoro per raggiungere l'anticima, Walter preferisce raggiungerci sul sentiero di cresta e arrivati al punto trigonometrico dell'IGM dove è posto il libro di vetta, scriviamo la nostra esperienza mattutina e firmiamo la nostra presenza. Dall'anticima ci dirigiamo camminando per un po sulle creste che puntano in discesa verso il Piano Migliato, si apre dinanzi a noi la vista del Monte Calvello con tutta la vallata verso Lioni verde e i rossi boschi sulla pendice ancora pieni di neve. Vorremmo continuare ancora su quella strada ma alcune virghe piovose sull'Accellica alle nostre spalle ci convincono che è meglio tornare indietro. Raggiunto di nuovo il punto trigonometrico, nuova foto di gruppo e via verso il Colle del Leone.
La discesa come sempre risulta leggermente più triste, la montagna ti lascia grandi emozioni e fai fatica ad abbandonarla ed una volta nel sentiero per non pensare alla mattina e alla fatica si fa di tutto per raggiunger presto la meta, nonostante alcuni del gruppo "fantasticavano" ancora sull'impresa.
Un'esperienza davvero positiva, un'alleanza con i ragazzi di Montella che con questa avventura si rafforza è da vita ad una collaborazione che spero sia lunga e produttiva.

1 commento:

Anonimo ha detto...

bellissima e dettagliata la descrizione.