martedì 29 gennaio 2008

Ci avventuriamo per il Monte Mai?


Circa due settimana fa, dopo alcune nevicate che avevano imbiancato le vette dai 900 metri in su, mi avviai sui Picentini per raccogliere qualche scatto interessante. La giornata non era certo della migliori meteorologicamente parlando, il cielo era velato, una cappa d'umidità regnava e la luce quindi non era perfetta per la fotografia. Indeciso sul dove recarmi, chiamo un mio carissimo amico e di comune accordo decidiamo di avviarci verso Giffoni Valle Piana. Da Giffoni Valle Piana proseguiamo in direzione di Cruti e Cruticelle, fino ad arrivare dinanzi al Santuario della Madonna di Carbonara. All'inizio eravamo tentati di fermarci, ma poi cambiai idea e proseguii dritto...continuando la salita. La strada che conduce al Valico della Colla, selvaggia, non curata e "trasandata" riporta alla mente luoghi selvatici e abbandonati, il tempo si ferma, la natura ha il sopravvento sulla tecnologia e sull'uomo, e sarò sincero, anche la tranquillità si perde lasciando spazio ad un leggero velo di inquietudine. Dopo i diversi tornanti si giunge la Valico della Colla. Parcheggio l'auto e mi dirigo in direzione di Serino,dove dalla strada il colosso del Terminio dava sfoggio della sua possenza, ricoprendosi di bianco dai 1100 metri. Si notavano le tre cime sovrastanti le tre valli e il baratro della circumvallazione serinese scompariva nella fitta vegetazione. Tornati al punto di partenza, scrogo un sentiero del CAI e mi ci avventuro. Molto scosceso, rude, polveroso e da selva scura dantesca...conduceva alla traversata dei Monti Mai fino al Pizzo San Michele. La tentazione di prseguire era tanta ma l'attrezzatura non c'era e cosi torno indietro continuando la giornata fotografica. Scendendo dalla Colla il mio sguardo si ferma all'orizzonte e dai tornanti esposti scatto delle foto tetre ma spettacolari...il giusto sapore e la giusta atmosfera per una giornata uggiosa, velata, non monotona ma eccezionalmente particolare.

lunedì 28 gennaio 2008

Verso il Monte Alburno... fermi al Vuccolo dell'Arena


Anche Virgilio ne palrava già nelle "Georgiche", affascinato da questo imponente massiccio che dall'alto della sua cima più grande da il nome a tutto il comprensorio. Alburni deriva da Albus; infatti candidi si vestono di roccia calcarea e dolomitica differente da qualsiasi altra catena campana. Ieri, Domenica 27 Gennaio 2008 la spedizione parte alla volta della cima del Panormo. Un sentiero importante, una svolta nelle nostre escursioni...dopo innumerevoli sortite nei Picentini, arrivano finalmente loro, i "Monti del Silenzio", i "monti del mistero" che nelle loro imprevedibilità rendono la voglia di raggiungimento un'anzia spasmodica e incontrollabile. Informatici a dovere, letto qualche libro di Andrea Perciato sui sentieri, studiata la cartina IGM ci avviamo verso Sicignano degli Alburni. La mattinanta è gelida in valle, causa forti inversioni termiche, e cosi a Zuppino registriamo -2° con gelate spettacolari, ma arrivati al paese la temperatura si addolcisce e quei 4° 5° ci accompagneranno per tutto il tragitto. Sicignano si presta dormiente al mattino, mentre una timda luce del sole fa capolino sulle case, noi inziamo a passare inosservati fino al campo sportivo. Posiamo la macchina, ci equipaggiamo, zaini in spalla e bastoncini alla mano, la fatica ci attende. Alla destra del campo sportivo incontriamo il primo segnale del CAI, inizia il sentiero. Una carraia d'apprima, per un attimo perdiamo le tracce e decidiamo di proseguire ancora; alla fine dopo una mezz'ora finalmente la carraia si unisce al sentiero...inizia una mulattiera, stretta, con un tappeto di folgie cadute, d'apprima in un castagneto, ma pian piano via verso la faggeta. Il sentiero si presenta ripido, con continui tornantini, stallatti fanno da cornice alle radici di alberi inclinati e sospesi dai pendii sul sentiero, formazioni di ghiaccio e calcare sotto la terra vengono calpesatate dai nostri piedi, il muschio sulle rocce, scivoloso e abbondante. Si cammina molto, la fatica non la sentiamo ma preferiamo fare una sosta per fare colazione. Ripartendo la vegetazione si fa meno fitta, si incontrano alcune cavità carsiche otturate da fogliame e pietre, e all'improvviso ci ritroviamo su nella parte di sentiero più affascinante, accompagnata ai bordi delle vallate da Pini Nani e passando sotto sporgenze calcaree conquistate da muschi e ghiaccio. Iniziamo anche a trovare la neve, d'apprima ci rese felici ma poi ci condannò alla resa. Man mano che si saliva la neve aumentava, arriviamo alla grotta di Zi Carluccio, una cavità carsica nelle pareti rocciose, due rupi esposte ci portano la visuale alle creste e alle guglie dolomitche, continuiamo tra un sentiero impervio ed è li che inziano le difficoltà. Il sentiero si perde nella neve alle pendici di un pendio scosceso, Federico prova a superarlo, scivola diverse volte ma con caparbia supera il tratto. Scorge le "7 votate", ossia 7 tornantini che portano al Valico Vuccolo dell'Arena, quasi in verticale...sono pieni di ghiaccio e neve in una parte esposta a cadute e vallate. La prudenza e la saggezza prevalgono, gli Alburni ci respingono, il valico non sarà sorpassato. Un arrivederci alla primavera pare quello del Panormo. Un po delusi ma al contempo fieri delle 3 ore di escursione ci fermiamo alla grotta di Zi Carluccio a bivaccare, accendiamo un fuoco, mangiamo e beviamo. Il freddo si faceva sentire e la montagna sembrava inziasse ad assaporare la nostra presenza e a voler che noi vi scendessimo. Cosi decisi e rispettosi, scendiamo, rigustiamo il sentiero, godiamo e viviamo la montagna e Sicignano dall'alto pian piano diveniva sempre più vicino...finchè vi arrivammo e da li ritornammo verso casa.

venerdì 4 gennaio 2008

La squadra di Girogustandocampania


Nasce a Pontecagnano Faiano il gruppo ciclistico "Amici del Pedale". Domenica scorsa la presentazioni al pubblico con foto di rito in Piazza Sabbato e "giro d'onore" per le vie del paese creando un serpentone di colori, emozioni e festa tra la gente che passeggiava stupita e colpita dal colpo d'occhio degli oltre 30 ciclisti, dopo la stupenda serata di festa tenutasi al "Ciak si Pizza" il martedi precedente. Una squadra voluta con forza e determinazione dal Presidente Carmine Elia, che con grande impegno e costanza è riuscito nell'intento di creare una squadra unita e forte con atleti di tutte le età che nei prossimi mesi daranno vita a manifestazioni ciclistiche e parteciperanno a gare di livello Europeo nella lega UDACE. Oltre al presidente Carmine Elia, mente del progetto, spiccano i nomi di altri importanti collaboratori come il presidente onorario Giuseppe Artese, il direttore sportivo Alfonso Trapani, il coordinatore Raffaele Fasolino, il segretario Angelo Mattia Rocco, l'addetto alle pubbliche relazioni Vincenzo Vicinanza e il responsabile tecnico Sergio Grimaldi. Un ringraziamento particolare va agli sponsor che hanno creduto nel progetto (Fiorbella, Mobili D'Elia, Girogustandocampania.it, Ciak si Pizza, Erboristeria Veronica, Techno Term, Corrado group, Lira tv) e agli atleti che ogni giorno portano per le strade campane il nome e il logo degli amici del pedale.


La squdra

Francesco Naddeo, Mario Naddeo, Gerardo Pellegrino, Franco Liparulo, Franco Nastri, Mario Carpentieri, Giuseppe Gargano, Gaetano Luciano, Gaetano Grimaldi, Giuseppe Viscido, Nicola Gioia, Giuseppe De Santis, Ernesto Barra, Sergio De Sio, Sabatino Scermino, Franco Vicinanza, Roberto Petrosino, Tommaso Doronzo, Giuseppe De Vivo, Nino Rosamilia, Raffaele Fusco, Michele Di Muro, Silvano Cerino.

La squadra è a disposizione del pubblico tramite il sito www.ciclamicidelpedale.com dove potrete trovare fotografie, percorsi, eventi e quant'altro riguardante gli "Amici del Pedale.

Menzioni importanti

Spiccano all'interno della squadra alcune presenze con vittorie di prestigio come il Campione Italiano delle forze armate 2005 Giuseppe De Santis, il campione Italiano della Montagna e Campione Provinciale 2003 (categoria allievi) Angelo Mattia Rocco.