martedì 20 maggio 2008

Domenica 18 Maggio: Verde Raiamagra

Finalmente la tanto attesa escursione con i "meno escursionisti" è arrivata! A dire il vero non me me lo aspettavo che lungo i 3,5 km che ci hanno condotto al Raiamagra si sarebbero rilevati grandi talenti "pronti ad altre avventure". Il gruppo non è grandissimo ma in 6 ci siamo divertiti a scalare il Monte Raiamagra salendo per prima dalla settevalli e poi tagliando su per le piste nere. L'appuntamento come al solito sul lago di buon ora alle 8.30 anche se io e l'amico Eduardo arriviamo alle 8.00 e prima di aspettare Luigi e Roberta (avevamo appuntamento alle 8.45) e Michela e Francesco (ore 9.15) ci siamo divertiti a fotografare particolarità nei pressi della riva del Lago, un'impresa ardua dato che quasi ogni piccolo angolo di questo posto meraviglioso sembra esser passato sotto la mia macchina fotografica.
La giornata non è delle migliori, il vento è forte e a maniche corte non si regge molto tempo, bisogna in continuazione indossare e togliere il maglioncino a seconda dell'intensità e del freddo. Il giorno prima ci informano sia stata una giornata da "paradiso", 28° e clima completamente estivo l'ideale per la giornata che avevamo architettato. Nonostante ciò però, il gruppo si compatta e verso le 9.30 si reca presso l'impianto di risalita a posare le auto. Due sesti del gruppo guardano con rimpianto le seggiovie e quasi "maledicono" la loro "guida" nel pensare a quel tratto di bosco che li aspetta, ma nonostante gli scoraggamenti la partenza avviene puntuale e subito si mette in evidenza la voglia di "emergere" di Luigi che con la sua maglia da super eroe delle montagne si appresata a conquistare la sua prima vetta. Dal piazzale a metà della prima salita ci segue un cane che poi farà perdere le sue tracce nel bosco, Eduardo è pimpante, Luigi è in preda ad un raptus fotografico e non riesce a far a meno di immortalare l'impresa mentre Francesco aspetta il momento adatto per sfoderare il suo gioiellino della tecnica. Michela dorme ancora, lo farà per tutta la giornata e Roberta è determinatissima a raggiungere il più in fretta possibile la vetta. All'intermedio facciamo una piccola sosta, il tempo di far cadere un Ringo offertomi da Michela e di indossare il maglioncino per poi ritornare sul sentiero. La seconda parte dall'intermedio alla vetta è quella leggermente più complicata per la pendenza. Non volendo più proseguire per la pista "settevalli" si taglia per le piste nere, la cima si nota già da lontano ma quei tratti ripidi per molti sembrano non finire mai. Saliamo regolari, qualcuno scatta, qualcuno si diverte e qualcuno si arrabbia, ma tutto questo fa parte del gioco. Un'altra mezz'ora di cammino e finalmente giungiamo a destinazione, ma purtroppo i piani saltano subito. Avevamo deciso di mangiare il nostro panino in vetta, seduti sul Costone del Raiamagra guardando il mare, ma il vento fortissimo e il freddo ci hanno impedito anche di avventurarci troppo verso le creste della montagna. Qualche foto al belvedere panoramico, una passeggiata al "viale alberato" fino a giugnere al rifugio canadese che molti avevano visto solo nelle mie fotografie invernali. Il verde del Raiamagra era carico ed elettrico, i fiori gialli spiccavano e rendevano il crinale caratteristico rispetto a tutte le altre stagioni. Il Raiamagra come montagna non presenta bellezze di particolare rilievo ma in alcuni periodi dell'anno come la primavera appunto e come l'autunno (l'inverno fa discorso a parte per la neve) è possibile scorgere (questo sulla cima perchè l'intera montagna è un cantiere per le piste da sci) delle tonalità di colori molto affascinanti. Per la prima volta, nonostante sia salito ben 13 volte al Raiamagra, ho notato il suo spettacolo primaverile e lo spettacolo dei monti circostanti completamente "vivi" e "gioiosi".
Dopo aver osservato per qualche minuti e impossibilitati dalle circostanze meteorologiche scendiamo in seggiovia al piano. Cerchiamo un posto dove poter mangiare in pace e lontani dal possibile caos di scampagnate fuori porta per molto tempo, finchè una volta trovato oltre a consumare i nostri panini ci deliziamo con un'ottima (almeno per me ma credo che i commenti siano stati unanimi) girella alla nutella.
Riposti gli zaini e buttata la spazzatura negli appositi cassonetti ci rechiamo nel piano per giocare un po a pallavolo, scomprendo un talento innato e incompreso di questo sport: Michela. Ma sarà meglio non infierire per non rompere l'armonia del gruppo (sarà difficile?? penso di si).
Il tempo è passato velocemente, giocare con persone "esperte" alla lunga stanca perchè ci si sente "inferiori" , quindi come ultima tappa ci aspetta la riva del lago e un meritato riposto seduti sull'erba guardando il panorama e scambiando le ultime chiacchiere della giornata.
La stanchezza prendeva il sopravvento, il sole cominciava a calare e cosi anche noi scendemmo verso la nostra piana del Sele (Luigi invece sotto il Monte Finestra), non senza prima dare l'ultimo sguardo ai monti dal tornantino dove è posta la statua della Vergine Maria.

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