mercoledì 8 ottobre 2008

QUOTA 10 "Al Cervialto dei Record" 21 Settembre 2008

Quando la Vita ti sorprende non sai mai in che modo e in che forme lo fa prima che lo provi sulla tua pelle e l'esperienza capitatami il 21 Settembre 2008 ha , a dir poco, dell'incredibile. Notizie che ti sconvolgono, situazioni inimmaginabili, prestazioni atletiche inaspettate sono tutto ciò che ho vissuto sulla mia pelle dal 17 al 21 Settembre.
Ormai avevo riposto nel 28 tutte le speranze di raggiungere quota 10 al Cervialto e mai avrei pensato che in qualche modo la "sorte" mi avrebbe posto dinanzi un'ennesima possibilità di scalata che da possibilità poi si è tramutata in una "prova" vera e propria. Da ormai un anno il sentiero della vetta dei Picentini non ha segreti ma a volte una semplice affermazione rende un percorso visto e rivisto una situazione inedita. Ed è cosi che inizia la storia, seduti su un divano al compleanno dell'amica Michela che dopo tre mesi di continue proposte di escursione all'improvviso da l'inatteso "ok" in compagnia di Francesco. In quell'istante la notizia mi ha reso leggermente sconvolto, poi pian piano ho inziato a realizzare cosa stesse succedendo e se non fosse stato per Francesco credo che non mi sarei neanche organizzato perchè non ci avrei creduto. L'appuntamento è fissato alle 7.15 aBellizzi ma io scendo alle 7.30 (tanto già sapevo) nonostante l'avvertimento telefonico di ritardo (che aspettavo). Walter aspettava con la sua solita pacatezza e impassibilità e nella sua mente gli spettri del suo "quinto" Cervialto iniziavano ad aleggiare e una smorfia di inquietudine si leggeva chiaramente sul suo volto; si capiva facilmente che la sua presenza era dovuta solamente alla compagnia che anche lui più volte aveva auspicato.
Finalmente il tutto è pronto, Michela dorme ancora, ma si può partire, ci dividiamo in due auto (sempre per colpa sua) e saliamo alla volta di Acerno e come in una maledizione mentre mi lamentavo amichevolmente per la scelta delle due auto (scelta dovuta ad abitudini di guida per non sentirsi male nelle curve) mi sento male e devo fermarmi in località "camporotondo". Subito mi volto alla macchina dietro ma poi riprendendomi ripartiamo. Passano altri chilometri e a Bagnoli ho di nuovo il mal d'auto e quindi nuova sosta; fin sul Laceno però problemi zero e la visuale della nebbia che abbandonava i Monti era idilliaca. Walter non era convinto di trovare limpidezza sulla vetta, io neanche (anzi ne ero convinto della nebbia!) ma cercavo di tirare su il morale con frasi arrembanti.
Al Colle del Leone parte la preparazione, zaini, scarpe da trekking, macchine fotografiche e sveglia a Michela che inziava a riprendersi (forse). Il sentiero è bagnato , il passo non è male e arriviamo in poco tempo alla "torretta" dove dopo migliaia di chiacchiere una "fatica" immane (per tre una passeggiata) ci porta alla visuale sul Piano l'Acernese.
Il tempo passa, la camminata è piacevole, non parlano tutti forse assediati dalle mie chiacchiere, Francesco è pimpante, Walter con le sue scarpe d'Alpinismo puro (a mio avviso inutili) è afflitto dal peso della sua Nikon che ormai è in pensione da circa 2 mesi , ma continua a caricarsela nello zaino. Riposiamo a Filicecchio, ci sediamo sulle rocce e scattiamo qualche foto, poi senza decellerare più, dritti sulle creste del Cervialto. La salita più dura dell'intero sentiero, mi giro e vedo lo sconforto , allora prendo il passo avanti e cedo i bastoncini a Michela che li usa come Vito (senza metterli nel terreno: non servono a niente). Lungo il crinale nonostante le nuvole e il cielo grigiastro il Mare era limpidissimo, la costiera amalfitana "splendeva" con Capo d'Orso e Vietri all'orizzonte mentre sul lato montano nebbie avvolgevano le cime più alte.
Alcuni allora iniziano a parlare delle vecchie imprese e arrivati alla prima cresta, Walter mi manda all'avanscoperta per allontanare una mandria di mucche, dopo le quali partiva impervia la seconda cresta. Un falchetto ci passa sulla testa, la nebbia inzia ad infittirsi e la visuale si chiude, come volevasi dimostrare anche il Cervialto alla vista degli ospiti si è messo paura e si è chiuso a "riccio". La conca è "inesistente", la temperatura bassa come il 17 Settembre e allora invece di fermarci andiamo in contro alla "sorte" su per le creste verso il punto trigonometrico, verso "LUI", il "mitico" ed "amatissimo" libro di Vetta! Dieci volte in cima! Obiettivo raggiunto! Quattro volte solo a Settembre (ma ci sarà la quinta) e conquistata la vetta nel primo giorno di autunno. Firmano tutti e Michela concede anche i suoi pensieri sulle pagine del "mio" diario; va bè concediamoglielo.
La permanenza in vetta non è facile, quindi decidiamo di mangiare e scendere subito, questa volta all'interno della conca, dove la nebbia sul suo fondo non c'era me regnava l'umidità e la scivolosità; e senza fare nomi , nel gruppo c'era anche ci con le scarpe di "gomma" stava rischiano la "vita". Risaliamo il "crinale" e scendiamo rapidi verso le auto al Colle del Leone.
L'escursione "impossibile", l' escursione dei "miracoli" , il Cervialto dei Record ( e non per le 10 volte). Indimenticabile, scioccante, emozionante e piacevole, nonostante le mie preoccupazioni su di un membro della spedizione il tutto è filato liscio senza problemi. Ritorniamo a casa pimpanti, forti , arzilli e contenti.

p.s. qualcuno ha messo il pigiama alle 20.30 e si è svegliata alle 13 del giorno dopo.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Avrei moltissime obiezioni da muovere su questo resoconto a dir poco fantasioso, ma aggiungo solo un dettaglio... vi sembra normale uno che sceso dalla temperatura di +1°in vetta trema dal freddo al piano e per scaldarsi invece di mettere le mani attorno alla (mia) tazza di cioccolata calda pensa bene di doverci infilare un dito dentro?! ... mah misteri irrisolvibili!

Angelo Mattia Rocco ha detto...

Mamma mia com'è anonima l'autrice di questo messaggio!? Mi sa che gli riesco a dare anche le iniziali!! M.D.S.!
Giusto per chiarire le cose, tu mi hai detto: "vedi com'è calda la cioccolata" e io stavo mettendo la MANO sopra per sentire il calore non il dito dentro!

ahahahhahah

Anonimo ha detto...

meno male che ho tre testimoni va, altrimenti sta cosa era da non credersi veramente ;-)

Angelo Mattia Rocco ha detto...

Uuu all'anem dei testimoni! :D